Case torri: un giro in centro con il naso all’insù
Vi è mai capitato, passeggiando per le vie del centro storico di Trento, tra una tazza di caffè e un giro a botteghe, di alzare lo sguardo, anche per un momento, e di scorgere un dettaglio, un cambio di registro inaspettato che catturi la vostra attenzione?
Spesso, infatti, i palazzi, ma anche le più comuni abitazioni del centro, riportano i segni più o meno diretti e tangibili di un passato lontano, che lasciano largo spazio all’immaginazione.
Ebbene, il nostro intento oggi è quello di svelare un volto nascosto del nucleo di Trento, quello che si coglie solo attraverso un’attenta osservazione dei particolari.
Le foto sono di Filippo Leonardi
Il nostro dunque, vuole anche essere un invito alla non indifferenza verso ciò che ci circonda: quando siete seduti fuori da un bistrot, mentre scambiate delle confidenze con le amiche davanti alle vetrine del vostro negozio del cuore, alzate lo sguardo, girate l’angolo, provate a percepire le facciate degli edifici nella loro tridimensionalità, siate aperti alle storie che questi possono narrarvi …. e ne rimarrete conquistati!
Ma è pur vero che è necessario focalizzarsi all’interno di una tematica specifica, altrimenti dovremmo star qui delle ore vista la ricchezza del patrimonio storico e architettonico che la nostra città ci offre.
Per tale ragione, abbiamo deciso oggi di parlarvi delle tipologie di casa a torre, ultime testimonianze di un diffuso costume abitativo medioevale.
Ma badate bene: non pensiate che esse siano di facile individuazione ad uno sguardo frettoloso, solamente perché spiccano rispetto al costruito circostante. In genere infatti, questi giganti sono stati livellati a rispettare la cortina stradale dettata dagli altri edifici a schiera che nel tempo si sono affiancati ad essi, oppure sono stati inglobati all’interno di volumi più complessi.
A livello compositivo, in generale, esse constavano di un unico vano centrale per ogni piano. Il superamento dell’altezza era assicurato da una scala che correva per i primi due piani esternamente alla torre, e continuava sotto forma di rampe interne per raggiungere i piani più alti adibiti a residenza. Il tutto era infine protetto da alte mura di recinzione. A livello dimensionale, invece, il lotto che esse ricoprivano era probabilmente simile a quello dettato dalla celebre Torre Vanga: un rettangolo di circa 20x16m ,che racchiudeva una porzione edificata di circa 10 metri per lato. E’ forse anche per queste dimensioni del fronte piuttosto imponenti che è oggi possibile riconoscere questa tipologia edilizia all’interno della sfilza di case a schiera che si innestano ai lati delle vie del centro.
Andiamo quindi ora a presentare alcune delle antiche case torri di Trento, cercando attraverso un piccolo sforzo immaginativo di andare a ricostruirne la fisionomia di un tempo.
Il primo edificio che vi vogliamo presentare è Torre Benetti, situata all’angolo tra Largo Carducci e via San Pietro. Grazie al pesante lavoro di restauro subito nel corso degli anni 70 è stato possibile far trapelare dei segni fortemente comunicativi, fino a quel momento celati da un pesante strato d’intonaco. In particolare, è evidente una profonda discontinuità sul lato nord a segnalare il fatto che la duecentesca casa torre è stata successivamente accorpata alle adiacenti unità edilizie.
Vi basterà fare solamente qualche altro passo per imbattervi nella torre residenza urbana dei Negri di San Pietro. In facciata ed in particolare nel portale rinascimentale del balcone, potrete leggere lo stemma dei Gamma, successivi proprietari dell’edificio. La torre terminava con una merlatura a coda di rondine, successivamente modificata per permettere l’appoggio della pesante copertura. Purtroppo tale motivo non è visibile, essendo la facciata fronte strada intonacata, ma se date una sbirciatina al prospetto laterale che svetta accanto alla Galleria dei Legionari, vi verrà inaspettatamente svelata la veste antica dell’edificio.
Se state passando per Piazza Lodron, di certo non può passare inosservata Torre Maestranzi o Torre Gandi di Porta Oriola. Essa fu eretta probabilmente tra la fine del XII secolo e gli inizi del XIII, come conferma l’analisi dei laterizi e dei motivi architettonici (il motivo ornamentole a dente di sega e la merlatura in alto a coda di rondine). Successivamente la torre è stata sopraelevata e tra i merli aperte delle finestre. Tali modifiche, però non compromettono la lettura del paramento originario.
Forse il caso di più difficile interpretazione, adatto a degli osservatori più esperti, è rappresentato da Palazzo Fugger Galasso. Lo sviluppo dell’antica torre si può intravedere solamente nel lato su Via Alfieri, grazie alla profonda demarcazione verticale. La facciata è costellata da piccole forature, le buche pontaie, mentre in orizzontale si alternano grandi blocchi calcarei e corsi in mattoni.
L’ultima torre che vi presentiamo è la Conci Gaudenti, presumibilmente edificata dai signori di Terlago. Il coronamento, anch’esso merlato come le costruzioni contemporanee, è stato rimaneggiato nel corso di ristrutturazioni cinquecentesche.
Grazie per la lettura!
Il team localmente.trento