Nel cuore del quartiere di Cristo Re a Trento, proprio dirimpetto alla chiesa e a due passi dal ponte San Giorgio, c’è un’oasi colorata chiamata Igloo, dove si può assaporare quello che forse possiamo definire il comfort food per eccellenza: il gelato.
Entriamo nella piccola Igloo in una calda mattinata di inizio luglio e veniamo subito inebriati da un freschissimo aroma di menta. Il locale è ancora in penombra e gli unici rumori sono quelli provenienti dal laboratorio, perché il mattino è dedicato alla preparazione dei gelati. Ci accolgono le carinissime “padrone di casa” Giovanna e Sabrina, due sorelle che da ormai quasi 8 anni hanno in gestione la gelateria, che ci raccontano la loro storia e i dietro le quinte del loro regno.




Tradizione e creatività
Forse chi vive a Trento, soprattutto in questa zona, ricorderà che l’Igloo esiste già da inizio anni ‘90: allora il vecchio gelataio, da cui la stessa Sabrina ha imparato l’arte del mestiere, aprì i battenti della gelateria e negli anni seguenti si fece conoscere ed apprezzare fino a diventare un vero e proprio punto di riferimento per il quartiere.
Dal 2013 Sabrina e la sorella Giovanna prendono le redini dell’attività, pur arrivando entrambe da percorsi completamente differenti, e con il loro entusiasmo e la loro creatività hanno costruito a piccoli passi la loro Igloo, facendo tesoro degli insegnamenti messi da parte ma introducendo col tempo idee nuove e giovani per far fare quel salto di qualità e aggiungere un pizzico di originalità a quella che era una piccola gelateria tradizionale.
Originalità che si nota subito al momento di scegliere i gusti del proprio cono o coppetta: accanto a una lista di gusti più classici come fiordilatte, nocciola, fragola o limone potrete infatti notare alcune proposte speciali e in “edizione limitata”. È proprio questa una delle cose che più mi piacciono dell’andare a trovare le sorelle Zanol: non si sa mai cosa aspettarsi! A seconda della stagione potreste trovare il “Basilio”, un gelato allo yogurt profumato al basilico e variegato con cremolato ai lamponi, assaporare la freschezza di sorbetti all’uva fragola, mela e zenzero o ananas, imbattervi in “Canary Wharf” un gelato alla zucca con scaglie di cioccolato fondente e arancia candita o lasciarvi conquistare dalla “Chicca di giugno”, chantilly profumata al limoncello e variegata con fragoline di bosco (lo sappiamo che avete già l’acquolina in bocca)… Sì, perché all’Igloo ogni 15 giorni vengono proposti 3 nuovi gusti speciali ed originali, con qualche revival da un anno all’altro di quelli che sono stati più apprezzati e che ritornano a grande richiesta.
Tutto è nato dal gusto “Bombardosa” (nocciola variegata con cioccolata bianca e mandorle pralinate, ora si è perfino guadagnata un posto d’onore sul menu dei gusti “fissi”), che alle ragazze ha fatto venire l’idea della “box dei gusti”, una scatolina dove i clienti potevano lasciare le loro proposte, desideri, richieste particolari. Questo ha ovviamente dato libero sfogo alla fantasia degli avventori tanto quanto a quella delle gelataie, che hanno creato un’innumerevole collezione di gelati sperimentando molto ma sempre dandosi un limite, perché osare va bene ma senza esagerare. Ecco che in questi casi è stata una bella invenzione quella delle degustazioni, per cui i gusti più “eccentrici” sono stati proposti in vetrina per un weekend o due, così da poter offrire un prodotto particolare conquistando anche i palati più restii: in una di queste degustazioni, dedicata all’oriente, ricordo di essere stata incantata dalle note del sorbetto di tè al gelsomino e da un particolarissimo gelato alla crema di riso e latte con citronella, e se vi trovaste da queste parti in periodo di vendemmia, potreste essere fortunati e avere l’occasione di assaggiare un sorbetto al vin brulè o un gelato al moscato giallo.
L’originalità dei gusti è accompagnata, lo avrete notato, da quella dei loro nomi (nonché dalle targhette illustrate dalla stessa Sabrina)…da dove arriva l’ispirazione? A volte dalla fantasia delle ragazze, altre da quella dei clienti (non di rado il nome di un gusto è anche quello del suo inventore che, giustamente, se ne assume la paternità), piuttosto spesso – mi confessano – deriva dalla stanchezza, altre ancora l’ispirazione arriva (letteralmente) dal cielo: è il caso del gusto “mammatus”, un gelato alla ricotta variegato con cremoso al caffè e scaglie di cioccolato al caramello, che prende il nome dal fenomeno atmosferico avvistato sopra la città all’inizio dell’estate scorsa (spoiler: potreste rivederlo in vetrina molto presto!).



In tutto c’è comunque sempre una buona dose di ironia, che non manca mai e senza la quale non sarebbe possibile mantenere l’entusiasmo e la voglia di dedicarsi al lavoro. Questo rispecchia il loro carattere e il loro modo di porsi al pubblico ed è infatti anche il tono che hanno deciso di dare alla comunicazione sui social (e fuori): “vogliamo far sentire le persone a casa, vogliamo far capire che stiamo dando loro da mangiare un buon prodotto, ma con la giusta ironia e leggerezza”.






Artigianalità e ricerca costante
Ironia e leggerezza sono però bilanciate dall’estrema dedizione e serietà con cui Giovanna e Sabrina si dedicano alla preparazione del loro gelato. Fin da subito infatti hanno capito di non voler solamente imparare il mestiere ma di volerne carpire tutti i segreti, in modo da poter operare delle scelte e costruire il loro personale metodo inseguendo dei precisi valori di bontà, qualità, naturalezza…solo così ogni volta si dovesse presentare un problema, ogni volta non si fosse del tutto soddisfatti del risultato, è possibile ritarare e aggiustare la ricetta per ottenere un prodotto migliore. Negli anni hanno portato avanti (e continuano a farlo) un lavoro di costante ricerca, a livello di ingredienti, di struttura, di lavorazione, per poter offrire ai clienti un gelato buono e cremoso ma anche il più sano possibile. Di scelte ne sono state fatte tante, anche difficili e che comportano un conseguente maggiore impegno e spesa di tempo, imparando dagli inevitabili errori, ma trovando pian piano la propria direzione, il proprio stile e modo di lavorare che viene ora portato avanti con coerenza.
Per scelta ad esempio qui non vengono utilizzati emulsionanti e il gelato viene stabilizzato utilizzando solo fibre naturali estratte da vegetali, di conseguenza andrà consumato subito o conservato in freezer per una settimana al massimo perché altrimenti inizierebbe a perdere la propria struttura (come tutte le cose fresche del resto, e chi non si insospettisce di un cibo che resta immacolato per settimane?). Ma il lavoro dietro le quinte è più grande di quanto si possa immaginare: cremosi e variegati, la stragrande maggioranza delle volte, vengono interamente autoprodotti da loro, cuocendo la frutta fresca con lo zucchero (praticamente con lo stesso procedimento che si usa per preparare le confetture) senza bisogno di inutili aromi, conservanti o coloranti. Gelati e granite vengono sempre preparati con frutta fresca e di stagione perciò no, non troverete il gusto fragola a febbraio ma quando lo mangiate saprete che non ci saranno paste, sciroppi, concentrati o preparati, solo fragole freschissime che tra l’altro arrivano da un’azienda agricola locale. Le paste di nocciola o pistacchio per quelli che sono i gusti “principe” della gelateria sono state scelte andando direttamente dal produttore (che coltivano le materie prime, le trasformano in pasta e vendono direttamente il prodotto): sono state contattate diverse aziende agricole, sono stati analizzati campioni e schede tecniche, si è fatta una prima scrematura e infine, come nel caso della nocciola, è stato lanciato un sondaggio facendo assaggiare alle persone che passavano in gelateria tre nocciole diverse per una settimana…pensate che la nocciola che ora trovate in gelateria (ormai dal 2015) è stata proprio scelta dai clienti!






Durante la mia mezza mattinata in gelateria ho imparato un sacco di cose: cos’è un mantecatore e qual è il funzionamento che fa ottenere un gelato morbido e spatolabile, perché è fondamentale il passaggio in abbattitore, come si prepara un concentrato dall’estratto di foglie di menta (ecco svelato il profumo inebriante all’ingresso) e come cambia il procedimento a seconda che si voglia fare un sorbetto o un gelato a base di latte e panna. Insomma, ho capito che per fare il gelataio bisogna proprio trasformarsi in un “piccolo chimico”, bisogna saper trovare il giusto equilibrio di ogni miscela, conoscere e saper bilanciare i differenti poteri dolcificanti e anticongelamento dei diversi zuccheri, capire quanto e come assorbire l’acqua nei sorbetti a base di frutta…anche in questo Giovanna e Sabrina sono instancabilmente in fase di ricerca, imparando dall’esperienza e mettendosi continuamente in discussione, cercando le migliori materie prime per offrire sempre un gelato di ottima qualità, anche confrontandosi direttamente con chi lo consuma.






Tra il laboratorio e il quartiere
Avrete capito infatti che il rapporto con le persone e la comunicazione per l’Igloo sono fondamentali: oltre a fare un buon gelato artigianale è importante saper spiegare le proprie scelte (come ad esempio far capire che un gelato fatto solo con frutta matura e di stagione ha tutto un altro sapore – chi non ha mai provato la delusione di portare a casa un cestino di fragole in inverno e scoprirle totalmente insapori) e dare al cliente quelle informazioni in più sugli ingredienti e sulla loro provenienza, com’è altrettanto vitale l’essere aperti alle critiche (costruttive) degli stessi – ed è proprio questo il bello del fatto di essere allo stesso tempo produttori e rivenditori e del poter contare su un confronto diretto col consumatore: quando il gelato è troppo dolce, o un aroma risulta troppo predominante, è sempre possibile andare in laboratorio, rimboccarsi le maniche e riaggiustare la propria ricetta!
L’instaurarsi di un rapporto di questo tipo risulta sicuramente più semplice in un quartiere come Cristo Re, dove sono presenti diverse attività, vivono tante famiglie e si conservano ancora molto le dinamiche di paese: ci si conosce tutti, ci si chiama per nome e non è raro che qualcuno entri in gelateria dicendo “fai tu, tanto sai già”. Indubbiamente questo angolino colorato tra via Giovanni Antonio Scopoli e via Felice e Gregorio Fontana è qualcosa che contribuisce a mantenere vivo questo “paesone”, anche grazie alle piccole feste che vengono organizzate un paio di volte all’anno, e la presenza della figura stessa del/la gelataio/a è già di per sé vista come positiva (non solo dai bambini!).



“Se no, che gusto c’è?”
Detto ciò, sia che viviate nel quartiere o foste di passaggio in città, sia che vogliate scendere per una passeggiata dalla collina o vogliate godervi la bella atmosfera sotto le fronde degli alberi costeggiando il lungadige, fatevi attrarre dalle vetrine variopinte della piccola Igloo. Ci saranno Giovanna e Sabrina ad accogliervi col sorriso (dal pomeriggio alla sera, tutti i giorni da febbraio a novembre): fanatici delle creme, amanti dei gusti frutta, assetati in cerca di una granita ghiacciata, buongustai alla ricerca dei gelati più originali…troverete sempre ciò che fa al caso vostro!
Per i più curiosi, in queste settimane di luglio potrete trovare dei gusti speciali e da leccarsi (letteralmente) i baffi: “Lotus” un gelato a base di biscotti lotus con cremoso alla cannella e noce moscata, “Strucon” un sorbetto al melone aromatizzato al peperoncino e con una variegatura di fragoline di bosco, “Cheesecake” con frutto della passione e granella di pistacchio e mandorle e granite al frutto della passione e fragola.
Ora sta a voi scoprire il resto, anche perché…“se no, che gusto c’è?”






GELATERIA IGLOO
di Giovanna e Sabrina Zanol
Indirizzo: Via Giovanni Antonio Scopoli, 2, 38121 Trento TN
Tel: 0461 822209
Sito: www.igloogelateria.it
Facebook: Gelateria Igloo
Instagram: igloogelateria
Orari
Lunedì: 16.00 – 22.30
Martedì – Sabato: 12.00 – 22.30
Domenica: 11:00 – 22.30


