Bollait – Episodio 2
Circondati da una calda atmosfera invernale fatta di neve, ghirlande e piatti della tradizione trentina rivisitati da un tocco delicato, siamo stati a visitare l’Agritur Klophof nella Valle dei Mocheni per il nostro secondo Podcast della rubrica “localmente sostenibile“. Lì siamo stati accolti da Barbara e dalla sua famiglia, che hanno deciso di trasferirsi in un vecchio maso ristrutturato per respirare la semplicità della vita agricola. In questa occasione parleremo con Barbara, una delle fondatrici del progetto Bollait, insieme a Daniela, Giovanna e Vea.
Il progetto nasce dal desiderio di queste donne innamorate delle proprie montagne e che insieme condividono il sogno di ridare dignità alla lana delle pecore del Lagorai, una risorsa naturale per troppo tempo dimenticata.
Barbara ci racconta come in tempi passati si potessero comprare dei terreni con la lana mentre, ad oggi, vivono il suo declino, per via della lana merino, ma soprattutto dai tessuti sintetici e dall’acrilico.
Se un tempo quindi si diceva che “la lana paga la montagna”, oggi rappresenta addirittura un peso e un costo economico per i pastori, che devono smaltirla come rifiuto speciale. È intuibile come questi ultimi siano più che felici di collaborare con Bollait, fornendo la materia: “Da quando abbiamo aperto ci capita di trovare sacchi di lana fuori dalla porta”, racconta Barbara. Infatti, è proprio grazie alla collaborazione dei pastori locali, contenti di vedere il loro bene utilizzato, che le donne di Bollait hanno messo in piedi un comitato che si occupa della raccolta della lana, lavaggio e della realizzazione di prodotti con le tecniche e gli strumenti della tradizione.
Nel dialetto della Val dei Mòcheni, Bollait è un gioco di parole che significa «gente della lana» o «lana della gente». Bollait mira a ricostruire la filiera corta della lana locale trasformandola in prodotti che ne valorizzano le innumerevoli qualità, recuperando così quello che attualmente è considerato un rifiuto-risorsa in un’economia circolare.
Attraverso questo progetto, si vuole mantenere queste tradizioni locali e questa tipologia di attività che fa bene al territorio, alla montagna, al mantenimento del paesaggio e permette di conservare quei saperi antichi che rischiano di andare perduti.
Bollait potrebbe raccogliere molta più lana di quella che ha raccolto fino ad oggi, attualmente sta lavorando per creare nuove sinergie sul territorio per valorizzare questa risorsa preziosa locale. I prodotti realizzati si possono trovare in alcuni ristoranti ed agriturismi della Valle dei Mocheni e delle valli limitrofe, mentre la lana per i materassi viene mandata a un trapuntificio sempre in Trentino, creando così nuovo lavoro.