“La responsabilità delle giovani generazioni è ricordarsi che la circolarità di un territorio e la
condivisione delle proprie risorse è ciò che mantiene la ricchezza sociale, civile ed economica nei luoghi in cui viviamo”. Così Federico Stefani descrive la consapevolezza che dovrebbe appartenere ai nuovi millennials.
Federico Stefani, uno dei tre fondatori della startup VAIA, partecipa al primo episodio di localmente sostenibile, raccontandoci un territorio devastato dalla tempesta di Vaia, il quale ha ritrovato la forza di rialzarsi e ripartire recuperando il legno degli alberi abbattuti.
Tutto nasce da una necessità, aiutare il territorio in cui si è nati.
La tempesta Vaia, avvenuta nel 2018, ha devastato alcuni dei più bei paesaggi delle Dolomiti, ha abbattuto 42 milioni di alberi, 5 regioni e colpito ben 3 stati (Svizzera, Italia e Slovenia).
Così, all’improvviso, sono caduti in una notte tutti gli alberi che normalmente cadono in 5 anni. Tutti quei luoghi dove noi trentini siamo soliti andare nel fine settimana, improvvisamente in una notte diventano inaccessibili. Tutt’ora, dopo due anni, il territorio ha delle ferite aperte e passeranno anni prima che forse ritorni a com’era prima.
Il desiderio di Vaia era di recuperare gli alberi abbattuti e amplificare questo messaggio di rinascita, mettendo al centro il tema del cambiamento climatico e le comunità locali del territorio. L’obiettivo? Far rivivere le foreste colpite piantando un nuovo albero per ogni amplificatore venduto.
Nasce così Vaia, la start-up Trentina che si propone di contribuire al passaggio da un’economia
verticale a una circolare, generando benefici per l’intero ecosistema. Ed è così che gli alberi sradicati dalla tempesta, la più grande catastrofe forestale avvenuta negli ultimi 50 anni, diventano un oggetto di design che racchiude quei valori di circolarità, del recupero di una materia prima, creando lavori sul territorio, supportando nuove sinergie tra le comunità locali, mettendo al centro gli artigiani, e restituendo alla natura il suo equilibrio.
A oggi la startup, fondata dai tre giovani under-30 (Federico, Paolo e Giuseppe), ha venduto oltre 29mila VAIA Cube e piantato migliaia di alberi nelle valli di Veneto e Trentino, conquistando una community di follower e collaborazioni con importanti aziende che operano in una logica di corporate and social responsibility (CSR).
Nel futuro Vaia desidera continuare a supportare il territorio attraverso nuove collaborazioni per creare altri oggetti che possono raccontare la filosofia di Vaia, oggi qui tra le Dolomiti, domani in altri luoghi del mondo.
Con la speranza che questa realtà che nasce in Trentino sia di imput per nuovi giovani desiderosi di tutelare il proprio territorio, vi invitiamo ad ascoltare il Podcast per approfondire la storia di Vaia
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Instagram: therealvaia
Sito: vaiawood.eu/