Abbiamo conosciuto Tonek Pripichek prima del suo gin, anche se dicono che l’unico modo per conoscere Tonek sia proprio bere il suo Semanterion Gin.
Al Silenzio, laboratorio culinario in cui Tonek è chef, abbiamo assaggiato i tre Semanterion Gin ascoltando la storia di un viaggio, vivendola con il gusto e con il pensiero.
Foto di Marco Carbone

Rilassati e immagina di essere altrove.
Oggi meditiamo con il Semanterion. Il semanterion è uno strumento a percussione in legno della cultura bizantina. Lo strumento veniva appeso nei cortili dei monasteri greco-ortodossi per annunciare, con il battito che lo caratterizza, l’inizio degli esercizi spirituali, delle veglie e delle meditazioni.
Ed è proprio questo che vuole essere il Semanterion Gin. Uno strumento per meditare, per entrare in comunicazione con il proprio io più profondo. Semanterion Gin vuole essere il “battito dello spirito”, utilizzando la doppia valenza del termine: da una parte le radici la spiritualità indiana, dall’altra lo spirito che indica i distillati.
La cultura indiana lascia un segno in Tonek, un segno che lui cerca di trasmettere con il suo Gin.
Le bottiglie, infatti, nel retro-etichetta, presentano un mandala indiano con un occhio al centro. L’occhio è il centro energetico che, dice Tonek, “apre ad una percezione già sottile e ampia della realtà”. L’occhio non mente, racconta storie ed emozioni. L’occhio è uno specchio che ti permette di vedere riflesso e vedere oltre. I tre Semanterion Gin raccontano vita, viaggi e famiglia di una personalità eclettica come quella di Tonek Pripichek: gli occhi rappresentati nelle etichette, visibili attraverso il distillato, sono quelli dei suoi tre figli, cui Tonek dedica i tre distillati per tre stagioni diverse.
I Gin profumano quindi di Trentino e di indiano, esotico: “bacche di ginepro nostrano, l’assenzio, il cardo mariano si fondono agli agrumi, a spezie come il cardamomo, il pepe cubebe, il pimento, le bacche di coriandolo e fresche radici come lo zenzero e altre ancora”.
Tonek versa il Gin in tre bicchierini che sanno di poesia.
Il primo è Carlot: un London Dry Gin, dedicato alla figlia Carlotta. L’intensità del ginepro con qualche sentore agrumeto e piccante trasporta i sensi in primavera.
Etichetta rossa è il Summer Botanical, Gizy: gusto di fiori estivi, note di lavanda e citronella donano freschezza a questo Gin dedicato alla figlia Gisella.
Infine Giongion, stessa base distilled di Gizy, qui però l’aggiunta è con erbe autunnali: cardamomo e il selvatico rosmarico, con sensazioni balsamiche sul palato. Giongion è dedicato al figlio Gionata.









Il nostro viaggio meditativo dei sensi sta per terminare. L’ultimo Gin che Tonek ci fa assaggiare è la massima interpretazione di Semanterion Gin. L’Optimum: metodo London Dry, ha le stesse note botaniche di Carlot, è elegante ma con sentori floreali. Il bouquet vegetale sa di rosmarino, salvia, ginepro e sensazioni agrumate date dalla foglia del bergamotto.
Il Semanterion smette di battere, il sapore svanisce dal pensiero e il nostro viaggio fa una sosta, in attesa di farvi gustare per davvero il Semanterion Gin.
I Semanterion Gin si possono trovare al ristorante Al Silenzio. Tonek, nel suo laboratorio, si occupa di essicazione e macinazione artigianale di agrumi e spezie, mentre i distillati vengono prodotti negli alambicchi di Santa Massenza, dove fin dal principio è essenziale il consiglio dell’alchimista “delle erbe del bosco” Fabrizio Zara, con il Mastro Distillatore Alessandro Poli.
AL SILENZIO
Indirizzo: Borgo Santa Caterina 20, Rovereto TN
Telefono: (+39) 338 623 73 52
E-mail: info@semanterion.it
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