Tra arte e design: Alfio Ghezzi Bistrot a Rovereto
La Caffetteria del Mart ha riaperto i battenti e lo ha fatto in grande stile.
Non so se sia giusto parlare ancora di “caffetteria”: il confine fra ciò che è e ciò che non è, non è più ben delineato. Caffetteria? Bar? Ristorante? Museo? Galleria d’ arte? Quello che è certo, è che entrando nel locale di Alfio Ghezzi si prova un’esperienza a 360°. Non solo si mangia, ma anche si respira arte, si osserva storia del design e si impara a circondarsi di bellezza.
Le fotografie sono di Francesca Dusini Dell’Eva
Il locale infatti, guidato dallo Chef stellato che gli dà il nome, è un tripudio di colori e celebra le icone del design del Novecento. Si parla di museo nel museo. Il bistrot-ristorante, infatti, è stato pensato come una continuazione del museo, una sala a sè stante dove le opere principali si mangiano e si osservano: gli spazi ospitano gioielli del design italiano del secolo scorso: la lampada “Luminator” di Luciano Baldessari, la poltroncina “Luisa” e il tavolo “Cavalletto” di Franco Albini, lo sgabello “Mezzadro” e la poltrona “San Luca” di Achille Castiglioni, la sedia “Seconda” e la poltrona “Charlotte” di Mario Botta, le poltroncine “Silver”, “Uragano” e “Louisiana” di Vico Magistretti, ed infine la “Ghiaccio” di Piero Lissoni. Gli spazi sono stati progettati da Mario Botta assieme allo studio roveretano Baldessari e Baldessari, che ha deciso con il suo progetto di celebrare il tema del design.
Quando si entra in Caffetteria, la prima cosa che si nota è sicuramente il contrasto fra il rigore e la pulizia degli esterni disegnati da Mario Botta, e l’interno: un’esplosione di forme e colori che ci fa sentire da subito in un quadro. Le luci, pensate per mettere in risalto le opere d’arte all’interno della sala, cioè i piatti sui tavolini e i pezzi di design, rendono l’ambiente molto accogliente. I piatti sono un perfetto mix fra essenzialità e colore; tutto è pensato e curato al minimo dettaglio e nulla è lasciato al caso. Il risultato sono piatti davvero unici che lasciano a bocca aperta per la loro bellezza.
Il locale offre due tipi di cucina: Alfio Ghezzi Bistrot, una declinazione più informale e “democratica”, e Senso Alfio Ghezzi, più esperienziale, che ha a che fare con il pensiero gastronomico e prevede un menu fisso di sette portate e accompagna il commensale ad affrontare un vero e proprio viaggio sensoriale. Durante il giorno all’interno del locale si può incontrare chiunque: visitatori del museo, lavoratori, persone di passaggio e i piatti che si vedono passare stando seduti ad un tavolino mentre si beve un caffè sono i più disparati: dalle colazioni, agli aperitivi, fino ad arrivare a piatti più impegnativi. La sera invece tutto cambia, le luci sai abbassano e l’esperienza sensoriale ha inizio.
Una cosa tanto certa quanto bellissima è che ci sarà sempre un piatto dedicato a una mostra temporanea ospitata nel museo: il primo esempio è il piatto “Sinuosità”, dedicato all’introspettiva di Isadora Duncan. L’elemento principale è un velo di barbabietola che rappresenta il famoso scialle che causò la morte della celebre danzatrice accompagnato da una spuma di fumetto di pesce, bergamotto, crumble al cacao.
Che sia di giorno con tutti i suoi colori, o la sera con le sue luci soffuse, vi raccomandiamo di passare al Mart e vivere un’esperienza artistica a tutto tondo, passando per l’arte, il design ma soprattutto per la gastronomia.
ALFIO GHEZZI BISTROT E SENSO
Mart | Corso Angelo Bettini, 43 | Rovereto
Tel: 0464 661375
ALFIO GHEZZI BISTROT Mar | Sab 9.00-19.00
SENSO ALFIO GHEZZI Mar | Sab 19.30-22.00